Ape prestito pensionistico informazioni come chi quando

Vediamo di analizzare come funzionerà l’Ape, prestito pensionistico,  con informazioni sul come chi quando, aspettando l’incontro per l’accordo definitivo tra Governo e sindacati, anche se l’uscita anticipata per la pensione sarà possibile con la struttura dell’Ape ancora non si è certi della decisione finale che spetterà al Parlamento con l’approvazione della legge di Stabilità 2017, solo allora si saprà con certezza come funzionerà di preciso il prestito pensionistico per chi volesse uscire dal mondo del lavoro per entrare in pensione anticipata.

Informazioni su Ape, prestito pensionistico
PENSIONATI IN TRAGUARDO?

Ape volontario: spetterà a chi ha compiuto i 63 anni di età, quindi con una distanza di 3 anni e 7 mese dalla pensione di vecchiaia, a parte ciò solo chi ha un vitalizio maturato non inferiore a un limite che ancora non è definito e sarà facoltà del lavoratore accettare o meno; l’Ape sarà esente da da imposte per un anno e il costo sarà alto per chi ha un lavoro con una rata pari al 20% dell’importo della pensione, rata che sarà decurtata per 20 anni se si decidesse di un anticipo per la durata massima; ci sarebbe molto da obiettare su quando su scritto ma fortunatamente è facoltà del lavoratore o meno accettare questo proposta di prestito pensionistico per accedere in anticipo sulla pensione ed avere un debito sulle spalle per 20 anni, si sottolinea il fatto che anche alcuni esponenti sindacali non vedono di buon occhio l’Ape ritenendolo un ricatto verso la categoria dei lavoratori.

Ape agevolata: ancora non è molto chiara questa proposta in quanto tra Governo e sindacati è in corso un confronto che si risolverà, si pensa, domani 14 venerdì ma si presuppone che questa proposta si rivolta verso le categorie di lavoratori disoccupati, di chi ha bisogno di cure mediche e chi ha svolto lavori usuranti, sono esclusi i lavoratori precoci; essendo categorie in difficoltà questo trasferimento monetario voglia garantire un reddito ponte a totale carico dello Stato per una somma prestabilita; anche per questa proposta ci sono nodi ancora da sciogliere e nel proseguo del confronto si avrà ben chiara la situazione che dovrà messa in essere.

Ape e imprese: sarà possibile con un accordo tra le parti prevedere che l’impresa sostenga i costi dell’Ape con un versamento all’Inps di una contribuzione correlata alla retribuzione percepita prima della cessazione del rapporto di lavoro; così si produce un aumento della pensione tale da compensare gli oneri dell’Ape; a questa proposta dovrebbe avere anche un altro scopo e cioè favorire la staffetta generazionale, come ha affermato il ministro del Lavoro, giuliano Poletti, aprendo finalmente le porte del mondo del lavoro, chiuse ormai da diversi anni con un precariato che fa fuggire all’estero la nostra gioventù in cerca di un futuro stabile.

Fonte: LaStampa

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